Pridnestrovie
Repubblica laboratorio delle terre di nessuno, piccolo paese che esiste ma nessuno riconosce.
1989, Crollo dell’Unione Sovietica:
tra gli abitanti della Transnistria e la neonata Repubblica di Moldova il conflitto fu immediato: nel 1990 le truppe di Chişinău cercarono di occupare la citta di Dubăsari ma le milizie locali
e i resti dell’esercito sovietico bloccarono il colpo di mano.
Si innestò quindi un conflitto durato due anni che portò la Moldavia a rendersi conto di non essere in grado di occupare la piccola repubblica supportata da Mosca residente sul proprio territorio.
Una serie di immagini ripercorrono la nostalgica vita di ogni giorno nella “Repubblica”, paragonabile all’ostalgie che ci fu in Germania Est dopo la riunificazione.
Nei chioschetti lungo le strade si può ancora degustare il famoso CVAS una bevanda sovietica preparata con il pane raffermo, visitare un monumento raffigurante Suvorov, oppure entrare
in una stazione deserta dove una signora anziana gestisce un piccolo chiosco che sembra non vedere clienti da settimane.
Lungo le vie della città è un continuo alternarsi con intermittenza di grandi casermoni sovietici e piccole case a un piano decorate con il tradizionale stile esteuropeo.
In paese è festa per la giornata del miele, qualche giovane militare tornato dal servizio di leva fa ritorno a casa, qualcun’altro si riposa, i bambini giocano come un giorno qualunque in posto qualunque
ma forse non è così…
Tanto si è sentito parlare di Pridnestrovie, Transnistria, o come la si voglia chiamare, ma poco si è parlato delle Persone che vivono e lavorano qui, quelle persone con la P maiuscola,
con le loro tradizioni, usanze, religioni, ospitalità, gentilezza e grande voglia di casa.
Sicuramente non sarà sufficiente, ma sarà un modo diverso,
non giornalistico, per rivivere un viaggio, un esperienza…
Pridnestrovie
Republic laboratory of no man’s land, small country that exists but no one recognizes.
1989, Collapse of the Soviet Union:
Between the inhabitants of Transnistria and the newly formed Republic of Moldova, conflict was immediate: in 1990 Chişinău troops tried to occupy the town of Dubăsari but local militias and remnants of the Soviet army blocked the takeover.
A two-year conflict ensued that led Moldova to realize, it was unable to occupy the small Moscow-supported republic residing on its own territory.
A series of images chronicle the nostalgic everyday life in the “republic,” comparable to the “ostalgie” there was in East Germany after reunification.
At street-side kiosks one can still taste the famous CVAS, a Soviet drink made from stale bread, visit a monument of Suvorov, or enter a deserted station where an elderly lady runs a small kiosk that looks like it has not seen customers in weeks.
Along the streets of the town, it is a continuous intermittent alternation of large Soviet barracks and small one-story houses decorated in the traditional European style.
In the village it is the Honey Day’s celebration, a few young servicemen are back from military service returning home, someone else is resting, children are playing like any other day in any other place but maybe it’s not…
So much has been heard about Pridnestrovie, Transnistria, or whatever you want to call it, but little has been said about the People who live and work here, those people with a capital P, with their traditions, manners, religions, hospitality, and kindness.
Surely it will not be enough, but it will be a different way, non journalistic way, to relive a journey, an experience….